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Avicii, il dj svedese che ha rivoluzionato la musica elettronica

Redazione Aprile 22, 2018 Spettacolo Leave a Comment

Essere un personaggio degno di nota nel mondo della musica, così pieno di eccessi e di storture, è diventato davvero difficile. Soprattutto per un ragazzo di origini umili che ha rivoluzionato il mondo della musica techno, che però non ha mai nascosto le sue debolezze, le stesse che, probabilmente, lo hanno portato alla morte. È pieno il mondo della musica di personaggi così controversi: Amy Winehouse, Chester Bennington dei Linkin Park, Dolores O’Riordan dei Cranberries. Idoli di intere generazioni, che sono stati sopraffatti dai loro problemi. L’ultimo in ordine di tempo è Tim Bergling: leggendo questo nome forse non tutti sanno di chi si tratta, ma il suo nome d’arte è sicuramente molto noto tra le nuove generazioni e nel mondo della musica elettronica. Si tratta di Avicii, dj e produttore svedese che è deceduto a Mascate, in Oman, a soli 28 anni, mentre era in vacanza. Ad annunciare la sua morta è stato il suo agente, senza però specificarne le cause anche se, a detta di alcune fonti anonime vicine alla polizia dello Stato arabo, il quadro sul decesso non porta a piste criminali. Avicii non aveva mai fatto mistero di soffrire una certa dipendenza dall’alcol, che già nel 2016 lo avevano costretto ad interrompere il suo tour di successo e che aveva comportato persino l’asportazione di cistifellea e appendice, ma anche una forma acuta di pancreatite.

Tra gli ultimi ad aver visto vivo Avicii proprio un collega, sicuramente meno conosciuti rispetto allo svedese. Si tratta di un dj dell’Oman, Maitrai Joshi, che ha confermato di averlo visto qualche giorno prima in un buono stato di salute in compagnia di amici. Con l’artista di Stoccolma aveva suonato diverse volte anche l’italiano Sir Bob Cornelius Rifo, che ha sottolineato la rivoluzione partita proprio da Avicii: «La notizia mi ha lasciato scioccato: parlarne in questi termini mi fa venire i brividi. Abbiamo perso un artista, ma innanzitutto un ragazzo di 28 anni. È una grande perdita per quel mondo della musica elettronica, che lui aveva rivoluzionato, ma nonostante il successo era molto umile, quasi stupito dalla sua fama». Un altro produttore di fama internazionale come David Guetta non ha lesinato parole toccanti su Twitter per il collega svedese prematuramente deceduto, a testimonianza di un mondo patinato, ma non certo privo di emozioni: «Quello che è accaduto è orribile. Abbiamo perso un amico con un cuore così bello e il mondo ha perso un musicista di incredibile talento».

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La storia di Avicii è quella di un ragazzo normale, travolto dal successo, dall’enorme mole di lavoro, da quei viaggi mai di piacere. Aeroporti, imbarchi, voli e jet lag, camere d’albergo anche lussuose ma incapaci di restituire il calore di casa, lavoro, stress che si accumula e che devi essere in grado di gestire davanti alla consolle anche se hai da poco superato i 20 anni e se non ti fermi praticamente mai da dieci anni. Avicii era così: non era capace di risparmiarsi, dava il massimo per far ballare e divertire il proprio pubblico, solo la sua salute l’ha fermato. In tanti, nel mondo della musica, hanno riconosciuto il suo grande talento: Madonna, Lenny Kravitz, Leona Lewis, solo per citarne alcuni, un successo fatto di ricerca, di musica nuova. Indimenticabili per le nuove generazioni tracce come Levels, suo grande successo del 2011 che l’ha consacrato alle grandi platee e a farlo diventare in breve tempo un idolo al pari di Fatboy Slim e David Guetta.

Il suo successo planetario generò una fortuna enorme, che Avicii destinò in parte alla Feeding America in seguito al tour House for Hunger. Umiltà e coraggio di evidenziare le proprie debolezze. Questo era Tim Bergling, che riusciva a passare dai fondi destinati alle banche del cibo al vedere il suo nome accostato ad uno storico hotel art deco di South Beach. Quasi non riusciva a credere al suo successo, come testimonia quello che può essere visto come il suo “manifesto musicale”, la sua hit più conosciuta, Wake me up, la collaborazione con Aloe Blacc che ha animato l’estate di molti vacanzieri.

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In Oman, Avicii probabilmente stava provando a ritrovare se stesso, ma non ha fatto in tempo a diventare più saggio e più vecchio.

Svegliatemi quando sarà tutto finito
Quando sarò più saggio e più vecchio
Per tutto questo tempo stavo trovando me stesso
E non sapevo che mi ero perso

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