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Full Metal Jacket saluta il suo sergente maggiore Hartman

Redazione Aprile 16, 2018 Spettacolo Leave a Comment

Gli amanti del cinema di guerra non potranno non ricordare un cult di Stanley Kubrick. Nel 1987, Full Metal Jacket scosse le coscienze sulla durezza dell’addestramento del corpo dei marines in vista della guerra del Vietnam. A oltre 30 anni dall’uscita nelle sale dell’amara pellicola, scompare l’attore protagonista del film. È infatti deceduto all’età di 74 anni Roland Lee Ermey, l’uomo che ha dato voce e volto al sergente maggiore Hartman. L’attore che ha dato voce e volto ad uno dei personaggi più controversi della storia del cinema statunitense, è deceduto il 15 aprile in seguito alle complicazioni legate ad una polmonite. Ad annunciare la perdita Bill Rogin, storico manager di “The Gunny”, che su Twitter ha salutato il sergente Hartman: “Con enorme dispiacere mi duole informarvi che R. Lee Ermey (“The Gunny”) è morto questa mattina a causa di alcune complicazioni dovute a una polmonite. Mancherà moltissimo a tutti noi. Semper Fi, Gunny, Godspeed”.

Pur essendo legato alla pellicola ispirata al romanzo “Nato per uccidere” dell’ex marine Gustav Hasford, Lee Ermey ha prestato sia il volto che la voce a diversi personaggi noti del cinema internazionale. Impossibile dimenticare la nomination come miglior attore non protagonista proprio in seguito a Full Metal Jacket, ma anche il ruolo di Apocalypse Now quando indossava i panni di un pilota di elicotteri. I più giovani probabilmente non avranno riconosciuto la sua voce, ma Ermey aveva doppiato anche un personaggio dei Simpson e il soldatino di plastica del cartoon “Toy Story”, la cui versione italiana proprio pochi giorni fa aveva pianto un alto doppiatore d’eccezione, quel Fabrizio Frizzi che aveva smesso i panni di conduttore tv per date voce al cowboy Woody. La carriera cinematografica dell’attore americano è stata spesso legata a ruoli nelle forze armate, ma è stato anche sindaco in “Mississippi Burning”, capitano di polizia in “Seven”, capo ufficio in “Willard il paranoico e persino sceriffo nel remake del thriller “Non aprite quella porta”.

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In ogni caso la vita di Roland Ermey è sempre stata legata a doppio filo alle forze armate: nato ad Emporia, in Kansas, ad un anno dal termine della Seconda Guerra Mondiale, il sergente maggiore Hartley è realmente stato un marine, sia in Vietnam che in Giappone. Il congedo forzato è giunto a seguito delle numerose ferite di guerra e da lì, dopo anni di studi intensi di recitazione nella capitale delle Filippine, gli si sono spalancate le porte del cinema. Sembra alquanto singolare che un ex testa calda come Lee Ermey, costretto alla rigidità della vita militare da un giudice che era stufo dei suoi continui arresti, abbia poi avuto tanto successo proprio nei panni di un “sergente di ferro”, chiamato dal suo ruolo ad umiliare ma al contempo a fortificare il carattere dei futuri Marines. Si trattava di 17 ragazzi, tra cui i protagonisti Joker e Lawrence “Palla di lardo”, che il sergente Hartman aveva il compito prima di distruggere psicologicamente e fisicamente e poi di trasformare in macchine da guerra umane con l’unico obiettivo di sconfiggere il nemico. Sarà proprio Lawrence ad uccidere il sergente maggiore nel film durante una delle sue reazioni di follia, ma sia il finale truce che i tanti spunti di riflessione offerti dall’ex marine Roland Lee Ermey che resteranno impresse nelle menti degli spettatori di Full Metal Jacket. Il cinema americano perde dunque uno dei più grandi interpreti dei film di guerra, un’icona per molte generazioni che è riuscito a trasmettere tutte le emozioni di un personaggio così carismatico ma al contempo duro e irriverente, che però ha fatto scoprire al cinema il genio di Stanley Kubrick.

«Io sono il sergente maggiore Hartman, vostro capo istruttore»

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