Alla fine la guerriera non ce l’ha fatta. Nadia Toffa, la conduttrice e inviata del programma Mediaset Le Iene, se n’è andata dopo aver combattuto per due lunghissimi anni contro il cancro. Se n’è andata il 13 agosto scorso, dopo un silenzio che si era fatto assordante sul suo profilo Instagram.
Era qui, infatti, che condivideva pezzi della sua vita, della sua battaglia, anche del suo dolore. Foto bellissime, in cui gli occhi e il volto non smettevano mai di sorridere nonostante tutto dicesse il contrario. Era nata a Brescia, nel 1979, da Margherita e Maurizia, ultima di tre sorelle, dopo Mara e Silvia. Aveva studiato prima al Liceo Classico Arnaldo, poi si laureò alla Facoltà di Lettere all’Università di Firenze, con una tesi sulla “Storia della Chiave iconografica di San Pietro”. Voleva fare la giornalista e iniziò a farlo a 23 anni, su Telesanterno, piccola rete dell’emittenza locale, per poi passare a Retebrescia. È nel 2009 che approda a Le Iene, registrando numerosi servizi. Alcuni rimasti nella storia del programma: da quelli sulle presunte truffe compiute dalle farmacie sul servizio sanitario nazionale fino alla proliferazione delle slot machine, passando per lo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della Camorra.
È qui che conobbe padre Maurizio Patriciello, il parroco che combatteva contro la Terra dei Fuochi. È stato lui ad officiare i suoi funerali: “Mi costa molto – ha annunciato il prete su Facebook – ma vado a Brescia volentieri e con grande riconoscenza. Partirò nel pomeriggio di Ferragosto per trovarmi in chiesa alle 10.30 del 16. Ho il dovere di portarle tutto l’affetto e la gratitudine degli abitanti della Terra dei fuochi”.
L’altro grande servizio fu quello registrato a Taranto, per indagare le emissioni dell’Ilva. Anche qui, dopo averle concesso la cittadinanza onoraria, vogliono fare qualcosa dopo la sua morte: è partita infatti la petizione per intitolarle il reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale di Taranto. “Credo che sia giusto dare a questo reparto il suo nome, per ringraziarla dell’impegno e la speranza che ha regalato ai genitori e bimbi di Taranto poco fortunati” hanno spiegato i promotori
“Questi genitori, questi bambini che combattono contro il cancro, hanno una forza immane – aveva detto Nadia Toffa il giorno in cui le concedettero la cittadinanza onoraria – Io ho imparato da questa città. Per questo io ci sarò sempre per questa città, ancora più di prima. Voi avete insegnato a me”.
Ecco la sua eredità allora, incredibile e unica. Da non dissipare: lottare sempre, contro tutto e tutti.
Tag:Le Iene, Nadia Toffa, Televisione
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