Arriva direttamente dalla Repubblica Ceca la notizia che come un terremoto agita e il mondo della MotoGP. Luca Semprini, giornalista e addetto stampa Ducati in MotoGP, se n’è andato: è morto nella notte, prima di un fine settimana di gare. Subito la triste notizia ha fatto il giro della rete e ancora prima quello dell’ambiente del motociclismo. Dove tutti sono increduli.
Luca è morto nella notte, nella sua stanza di albergo a Brno. Non si conoscono ancora le cause della morte. L’unica cosa certa, per ora, è l’incredibile vuoto che lascia: “Siamo assolutamente sconvolti”, si limitano a dire dal Team Ducati, colpiti da questo fulmine a ciel sereno. Tutta la squadra è in Repubblica Ceca per il weekend di gare previste tra sabato e domenica. “Ti ricorderemo sempre con quell’urlo di gioia al parco chiuso del Mugello. Riposa in pace Luca”.
Aveva trentacinque anni, in tasca una Laurea in Giornalismo all’Università di Bologna. Uno spirito intraprendente, che lo portò nel 2008 negli Stati Uniti, a seguire un Master in Giornalismo e Media. Era la sua passione, il mondo della comunicazione e così tornato in Italia aveva iniziato a lavorare in questo settore: prima in alcune agenzie di marketing poi, dal 2011, nel mondo del giornalismo sportivo, motociclistico. Ha scritto nelle redazioni de Il Messaggero, Sport Rider Magazine e GPone.com.
La grande chiamata è arrivata nel 2015: a bussare alla sua porta era la Ducati che gli offriva il ruolo di press manager nel team ufficiale Ducati Superbike. Tre anni dopo la promozione in MotoGP come addetto stampa del team di Borgo Panigale accanto a Danilo Petrucci. Chi lo conosceva sottolineava la sua capacità di raccontare “storie di giocattoli veloci, saltando da un circuito all’altro. Era un amico, prima che l’addetto stampa Ducati e per tanti anni firma del nostro sito per la Superbike”. Questo il ricordo di Matteo Aglio, giornalista di GPone.it: “Era più semplicemente un ragazzo che condivideva la nostra passione e la nostra strada. Spesso dividevamo una sigaretta affacciati sul paddock. Chi ce lo fa fare? Ridevamo. Allora Luca parlava di un viaggio in mare con il padre skipper, sempre sognato ma mai realizzato per i troppi impegni. Il prossimo anno, prometteva. Poi la scenetta si ripeteva al prossimo caffè”.
Un viaggio che non è mai stato fatto. E che resterà solo un sogno perché Luca Semprini non c’è più. Ma qualcosa di lui resta. Il ricordo, ovviamente, nei famigliari e nei parenti. Ma soprattutto l’amore e la passione in quello che faceva, che raccontava. Con le parole, come un giornalista innamorato.
Tag:Luca Semprini, MotoGP
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